giovedì 5 luglio 2012

La composizione


Per scattare una buona fotografia sono molte le componenti che dobbiamo tenere presenti. 
E’ molto importante individuare da subito le caratteristiche del soggetto che vogliamo riprendere. E’ importante fare sempre un’analisi approfondita del soggetto, se è morbido, duro, ruvido o liscio. 
Bisogna analizzare il contenuto e le situazioni. Decidere quale caratteristica per noi è importante evidenziare. Cercare un punto di vista nuovo. Cercare di guardare con attenzione il profilo, il contorno del soggetto, cercare di osservare in maniera approfondita le ombre che il soggetto produce e su quali tipi di superfici sono prodotte. E’ importante anche osservare da quali tipi di materiali sono composti i soggetti e quale tipo di luce sia più idoneo a illuminarli. 
Cercare di cambiare il punto di vista, la lunghezza focale, la luce e i riflessi, possono aiutare a trovare scatti più interessanti. Un’altra caratteristica molto importante e che bisogna sempre tenere presente è la forma e il volume del soggetto, le nuvole, le onde sono soggetti che hanno una forma transitoria che non hanno consistenza. E’ importante riuscire a riconoscere la forma degli oggetti indipendentemente dalla funzione che svolgono. Anche il colore e l’intensità sono molto importanti per creare la giusta atmosfera in una fotografia per esempio quelli neutri creano una sensazione di morbidezza e di piattezza. Anche la diversa regolazione ISO o la sensibilità nelle pellicole crea effetti differenti sulla resa degli scatti, ad esempio pellicole ad alta sensibilità hanno una grana molto più marcata e una scarsa resa cromatica. Il movimento è un altro elemento molto importate da tenere presente, l’occhio umano è molto ricettivo al movimento e anche i suoi campi più estremi sono molto sensibili. Movimenti molto veloci fanno apparire le forme come elementi striati. Si possono ottenere interessanti effetti sul movimento anche con l’utilizzo del flash, questo sistema si chiama “sfocatura con flash”. Questa tecnica si realizza quando la velocità dell’otturatore è lenta e si scatta la fotografia con un flash. Quando scattiamo una fotografia dobbiamo sempre tenere presente il significato che vogliamo assegnarle che può essere semplice o molto complesso. Il significato si può costruire in molti modi diversi come con la giustapposizione di diversi oggetti. Se si vuole che gli osservatori capiscano il significato che si vuole assegnare alla fotografia, bisogna essere sempre sicuri di inquadrare il soggetto nella giusta prospettiva. Il significato della fotografia è proprio il centro della fotografia stessa. La composizione dell’immagine viene effettuata attraverso il mirino, attraverso il quale, possiamo isolare la parte di mondo che vogliamo ritrarre, isolandola dal resto. Con le macchine reflex è più facile effettuare delle buone inquadrature perché ciò che si vede attraverso il mirino è esattamente quello che impressionerà la pellicola, mentre con le fotocamere compatte l’inquadratura avviene attraverso un mirino separato, questo può provocare errori d’inquadratura perché l’oculare vede il soggetto da un punto di vista leggermente differente rispetto alla reale visione. Questo errore si chiama parallasse. Per realizzare una buona immagine sono diverse le cose cui bisogna porre attenzione, una delle prime è cercare di individuare l’orientamento e la quantità di luce che colpisce l’oggetto che dobbiamo fotografare. Altro fattore da tenere presente è cercare di avere una perfetta padronanza dell’esposizione, ma tutto questo non basta per essere sicuri di effettuare un buono scatto, non è sufficiente aver effettuato una giusta esposizione, aver regolato i tempi e diaframmi in maniera perfetta, l’inquadratura potrebbe comunque non risultare buona in quanto la composizione non è stata ben scelta. Una bella composizione nasce da un “giusto” rapporto, che si può ottenere seguendo alcune semplici regole. 
Tutti gli elementi all’interno della fotografia devono risultare ben bilanciati tra di loro. Una fotografia che presenta elementi ammassati solo in una parte della stessa, risulta immediatamente sbilanciata. Il primo lavoro della composizione si compie a occhio nudo, ma è importante applicare in modo istintivo la “regola sei terzi”.
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LA  REGOLA DEI TERZI
La regola dei terzi consiste nel dividere idealmente l'immagine in tre parti uguali, sia verticalmente che orizzontalmente, e collocare poi il soggetto che interessa vicino a uno dei quattro punti di intersezione delle linee divisorie o lungo di esse.
I punti d’intersezione delle rette definiscono un rettangolo centrale, definito Zona aurea.
Centrando un soggetto nel rettangolo centrale, potremmo notare che l'immagine manchi di qualcosa; d’incanto.
Sfruttando invece i quattro angoli della Zona aurea, potremo donare un aspetto completamente diverso alla nostra immagine.
Come funziona.
Il concetto è semplice: collocare i soggetti, principali e non, in corrispondenza degli angoli ma seguendo qualche semplice regola.
Innanzitutto dobbiamo stare attenti a non "occupare" tutti e quattro gli angoli altrimenti porteremo solamente confusione perchè nessun soggetto dominerà sull'altro.
La teoria indica che il soggetto principale e quello secondario dovranno essere nei 2 angoli opposti; in questo modo si creerà anche una immaginaria linea diagonale che rafforzerà ancor più entrambi gli elementi, portando la nostra attenzione dal soggetto principale a quello secondario.
Con sfondi composti da linee orizzontali, come i paesaggi ad esempio, la regola dei terzi sarà fondamentale per una buona riuscita della nostra immagine.
In questi casi dovremo collocare la linea dell'orizzonte in corrispondenza di una delle 2 linee orizzontali, a seconda dell'elemento che secondo noi è più interessante, cioè il cielo o ciò che vi è sotto.
E' facile vedere, nel caso di paesaggi, come l'immagine avrebbe perso "carattere" se la linea dell'orizzonte si fosse trovata al centro.
Lo stesso principio vale ovviamente per soggetti "verticali"
I ritratti anche si prestano molto alla regola dei terzi. Collocando difatti l'elemento da risaltare in uno degli angoli, si darà maggior interesse a questo. L'eventuale elemento secondario dovrà essere collocato all'angolo opposto, sebbene nei ritratti non sia sempre possibile.
La regola dei terzi, comunque, non è una legge ma piuttosto un riferimento compositivo, quando applicabile.
Ci sono molti casi in cui la regola dei terzi NON deve essere seguita. Un caso tipico è la fotografia macro, ad esempio una macro di un fiore.
Per far pratica, provate comunque più scatti, spostando i soggetti tra gli angoli; vi permetterà di capire mano a mano quando e come utilizzarla!
La regola dei terzi è forse il più noto principio della composizione fotografica.
Questa naturale tendenza spesso si trasforma in un errore nella fotografia però.
La regola dei terzi si basa su un semplice principio: divedere immaginariamente l'inquadratura in 3/3, sia orizzontalmente sia veritcalmente, tracciando appunto delle rette parallele alla base e all'altezza. I punti di intersezione delle rette definiscono un rettangolo centrale, definito Zona aurea
Centrando un soggetto nel rettangolo centrale, potremmo notare che l'immagine manchi di qualcosa, di incanto. Sfruttando invece i quattro angoli della Zona aurea, potremo donare un aspetto completamente diverso alla nostra immagine.

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