domenica 24 giugno 2012

Teoria - obbiettivi, profondità di campo, esposizione e diaframma.

 DIAFRAMMA 
 Il diaframma è un meccanismo interno all'obiettivo, formato da lamelle metalliche sovrapposte, le quali formano un foro regolare che determina il diametro del fascio luminoso (apertura) e quindi l'intensità dell'illuminazione che colpisce il piano pellicola. L'apertura è la dimensione del foro nel diaframma dell'obiettivo, ed è indicato dai valori “f” segnati su un anello dell'obiettivo chiamati stop o diaframmi. I valori più comuni, dal più aperto al più chiuso, sono: f/1.4 – f/2 – f/2.8 – f/4 – f/5.6 – f/8 – f/11 – f/16. Aprendo di un diaframma (o stop), per esempio da f/5.6 a f/4 l'ampiezza del foro nel diaframma raddoppia e quindi permette al doppio della luce di passare, sempre parità di tempo d'esposizione. Il diaframma si comporta come una pupilla, dosa la luce che attraversa l'obiettivo: si chiude quando c'è tanta luce e si apre quando la luce è scarsa. Con diaframma più chiuso (f/11) avremo una maggiore profondità di campo. Il diaframma si può regolare manualmente o automaticamente.



TEMPO DI ESPOSIZIONE

I numeri sul disco selettore dell'otturatore si chiamano tempi d'esposizione. Il tempo d'esposizione (della pellicola), determina la durata d'apertura della tendina dell'otturatore nella macchina fotografica permettendo così, di impressionare la pellicola. I tempi d'esposizione, espressi in secondi, più comuni sono: 1/8 – 1/15 – 1/30 – 1/60 – 1/125 – 1/250 – 1/500 – 1/1000. Variando da 1/125 (un centoventicinquesimo di secondo) a 1/250 (un duecentocinquantesimo di secondo) si dimezza il tempo, quindi si dimezza la quantità di luce che impressiona la pellicola, sempre a parità d'apertura di diaframma. Impostando un tempo d'otturazione veloce si riesce a congelare un azione, mentre con un tempo lento si crea un effetto mosso per esaltarne la dinamicità. Importante è la scelta del tempo d'esposizione perché da esso dipende la nitidezza della fotografia. Il tempo d'esposizione è regolabile sia manualmente sia automaticamente.


PROFONDITA' DI CAMPO


Sulla pellicola si forma l'immagine degli oggetti che si trovano davanti all'obiettivo. L'immagine risulta nitida solamente quando la distanza tra l'obiettivo e la pellicola è corretta (piano focale). Oltre al piano focale abbiamo una zona d'accettabile nitidezza, che è la profondità di campo. La profondità di campo è la distanza fra i soggetti più vicini e quelli più lontani contemporaneamente a fuoco. Sono tre i fattori che influenzano la profondità di campo:
 l'apertura del diaframma, la distanza del soggetto, la lunghezza focale dell'obiettivo.
 Più chiudi il diaframma, maggiore è la profondità di campo. Minore è la lunghezza focale, maggiore diviene la profondità di campo. Maggiore è la distanza tra il soggetto e l'obiettivo, più estesa è la profondità di campo.



Obbiettivi
Gli obiettivi fotografici sono il mezzo attraverso il quale le immagini arrivano ad impressionare la pellicola. L'obiettivo è costituito, oltre che dalle lenti, da una serie di meccanismi di controllo quali il diaframma e il sistema per la messa a fuoco dell'immagine. Gli obiettivi si dividono in base alla loro lunghezza focale, che si esprime in millimetri (mm). La lunghezza focale è data dalla distanza tra il centro della lente e il suo fuoco principale, che è il punto in cui convergono tutti i raggi della luce, quindi maggiore è la distanza, maggiore è la lunghezza focale.

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